ieri ho ufficialmente finito i miei regali di Natale. Lista completata, finally. Certo, parcheggiare davanti ai negozi del centro Milano e infrangere ogni regola della strada e del buonsenso è stato geniale per completare il tutto in un paio d’ore, ma da sola non avrei mai potuto. Ho iniziato anche l’opera di impacchettamento che proprio non mi appartiene. Devo avere anche confuso quelle quattro idee distorte di mio figlio sul Natale, perchè, a parte l’assenza dell’albero, mi ha visto fare tutti i pacchetti mentre lui entrava e usciva dal mio ufficio. “Sono quelli per i grandi” è stata la mia pronta risposta, “ai piccoli ci pensa Babbo Natale”. Io! Che sono sempre stata così attenta e lasciavo la porta aperta per far entrare Santa Claus in piena notte (non avevo ancora il camino), non pulivo le tracce del suo passaggio e lasciavo latte e biscotti sotto l’albero….
Vi ricordate quando Carolina, il giorno prima di partire per Rovaniemi, il paese di Babbo Natale, mi ha guardata e mi ha detto “Mamma, mi hanno detto che Babbo Natale non esiste!”. “Certo che esiste! Facciamo così, andiamo comunque in Lapponia e potrai vedere coi tuoi occhi e decidere da sola….”
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