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Meryl Streep in Vivienne Westwood ai SAG Awards |
“Essere potenti è come essere una donna. Se hai bisogno di dimostrarlo, vuol dire che non lo sei.”
Margareth Thatcher
quando avevo deciso di andare a vedere The Iron Lady pensavo a un film in cui si raccontava la storia di Margareth Thatcher durante i suoi anni da primo ministro, molto storico, con questa grande presenza femminile. Ho trovato un avvicendarsi di passato e presente e la storia della Lady di Ferro narrata attraverso i ricordi di una donna malata e ormai ottantaseienne.
Grande l’interpretazione di Meryl Streep, vincitrice del Golden Globe come migliore attrice protagonista e in attesa, forse, di un Oscar (ma non premiata ieri sera ai SAG)
Invecchiata meglio rispetto al J.Edgar di Di Caprio e a Armie Hammer (The Social Network) ha saputo trasformarsi da figlia del droghiere (“ma con laurea ad Oxford”) in quel primo ministro inglese passato alla storia, cambiando anche tonalità e timbro di voce.
Tuttavia non sono uscita soddisfatta. E’ mancato il mordente, la storia e quella lady di ferro di cui non credo di avere ricordi troppo sbiaditi.
Un’occasione persa in cui avevo, forse, riposto troppe aspettative.